
(la videolezione) Lo studio dei campi elettromagnetici è stato al centro dell'attenzione delle comunità scientifiche e dei governi che, su di esso, hanno investito molte risorse economiche e umane. Infatti, la comprensione dei fenomeni elettromagnetici e la realizzazione di strumenti a essi connessi è stata di fondamentale importanza per la difesa delle nazioni, in particolare durante gli anni della seconda guerra mondiale, e nell’evoluzione tecnologica che viviamo oggi nell’epoca contemporanea. Ai giorni nostri gli studi legati a questo ambito hanno intrapreso innumerevoli nuove vie di conoscenza riuscendo a influenzare profondamente la vita quotidiana di chiunque con l’avvento di diversi dispositivi, quali per esempio, telefoni cellulari, forni a microonde e modem, che hanno invaso le nostre case e sono diventati simboli di progresso tecnologico e di benessere. Gli studi relativi all'elettromagnetismo, a ben centoquaranta anni dalla redazione delle equazioni di Maxwell, riescono ancora a stupire e cambiare il mondo. All’inizio del XIX secolo, l’indagine fisica dei fenomeni termici, ottici, elettrici e magnetici era ancora in una fase embrionale. Grazie all’attività scientifica in settori del sapere fisico e matematico, James Clerk Maxwell (1831-1879), uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, introduce il concetto di campo: “La teoria che propongo può essere chiamata una teoria del campo elettromagnetico”. Maxwell è allo stesso tempo lo scienziato che dà il maggiore contributo alla creazione delle teorie ottocentesche e uno dei primi a intravedere quegli aspetti problematici che porteranno alla fisica del Novecento, perfettamente inserito in un contesto storico contraddistinto dalla varietà degli interessi scientifici, dalla sensibilità per le questioni epistemologiche e dalla fiducia nella sostanziale unità del sapere. I contributi di Maxwell al progresso delle ricerche fisiche, nell’ambito dell’elettromagnetismo ma non solo, sono tali che il suo nome può essere messo accanto a quelli di Galileo, Newton ed Einstein. 8 Maxwell non ebbe modo di verificare sperimentalmente la propria teoria. Heinrich Hertz (1857-1894) nel 1886 riuscì per la prima volta a produrre e a rivelare le onde elettromagnetiche di cui Maxwell aveva previsto l’esistenza.