
(la videolezione) Il filtri passivi sono tra i circuiti più utili e discreti dell’elettronica. Pur privi di componenti attivi (come transistor o amplificatori), riescono a modellare i segnali in modo preciso grazie a soli resistori, condensatori e induttori. Non amplificano, ma selezionano frequenze, rendendoli indispensabili in tanti ambiti.
Come funzionano
I filtro passivo attenuano le frequenze indesiderate e lasciano passare quelle utili, sfruttando la variazione delle impedenze con la frequenza.
Tipi di filtri passivi
In base al comportamento possiamo classificare i filtri passivi in:
• PASSA BASSO (LPF): Lascia passare le frequenze inferiori a una frequenza specificata
• PASSA ALTO (HPF): Lascia passare le frequenze superiori a una frequenza specifica
• PASSA BANDA (BPF): Lascia passare le frequenze interne a un intervallo
• ELIMINA BANDA: Lascia passare le frequenze esterne a un intervallo.
Applicazioni pratiche
Audio: per dividere il segnale in frequenze basse, medie e alte nei crossover degli altoparlanti.
Telecomunicazioni: per isolare canali e filtrare rumore RF.
Strumentazione analogica: per ridurre interferenze nei segnali sensibili (es. da sensori).
Alimentazione: per attenuare ripple e disturbi dalle tensioni DC.
EMI Filtering: contro le interferenze elettromagnetiche in ingressi/uscite.
Vantaggi dei filtri passivi
Non richiedono alimentazione
Sono stabili e affidabili
Possono lavorare ad alte frequenze
Sono spesso più semplici da progettare rispetto ai filtri attivi