(la videolezione) La codifica BCD, acronimo di Binary Coded Decimal, è una forma di rappresentazione numerica che permette di convertire ogni cifra decimale in un gruppo di quattro bit binari. È ampiamente utilizzata in ambiti dove è necessario mantenere la corrispondenza diretta tra valori decimali e la loro espressione in binario, come nei sistemi digitali che interagiscono con l’uomo (display, tastiere numeriche, orologi elettronici). A differenza della normale rappresentazione binaria, che converte l'intero numero in una sequenza di bit, la codifica BCD tratta ogni cifra decimale singolarmente. Ad esempio, il numero decimale 37 viene scomposto in due cifre: "3" e "7". La cifra "3" viene convertita in binario come 0011, e "7" come 0111. Il numero 37 in BCD diventa quindi 0011 0111.
Questa codifica garantisce una trascrizione fedele e immediata tra numeri decimali e la loro visualizzazione nei circuiti elettronici, rendendo la BCD particolarmente utile per dispositivi che mostrano dati all’utente.
Il vantaggio principale della BCD è la sua leggibilità diretta: ogni cifra decimale è facilmente identificabile nel codice binario. Questo è fondamentale nei sistemi embedded e nei dispositivi con display a 7 segmenti, dove è richiesta una decodifica semplice e immediata.
Un altro motivo per preferire la BCD in certi contesti è la precisione: operando su singole cifre si evitano gli errori di arrotondamento che possono verificarsi nella conversione binaria di numeri decimali, soprattutto nelle operazioni finanziarie o nei calcoli in tempo reale.
Questo tipo di codifica è molto utilizzata nei contatori digitali, negli orologi elettronici, nelle calcolatrici e nei sistemi di controllo industriale dove il risultato deve essere visualizzato in formato decimale. In microcontrollori e processori, la BCD viene spesso gestita tramite istruzioni specifiche che facilitano le operazioni aritmetiche su dati decimali. Alcune CPU, come quelle della famiglia Intel x86, includono istruzioni per gestire direttamente somme o sottrazioni in formato BCD.
Nonostante la sua utilità, però, la codifica BCD presenta alcuni limiti. Il principale è l’inefficienza nella gestione della memoria: rappresentare un numero intero in BCD richiede più bit rispetto alla rappresentazione binaria pura. Inoltre, le operazioni matematiche in BCD sono generalmente più complesse da implementare, poiché ogni cifra deve essere trattata separatamente.
Per questo motivo, la BCD è scelta solo quando è necessaria una corrispondenza diretta e visibile tra il dato numerico e il suo utilizzo operativo, altrimenti si preferisce la codifica binaria tradizionale per ragioni di efficienza.
