
(la videolezione) Le proprietà magnetiche di alcuni materiali erano già note agli antichi greci, ai romani e ai cinesi: presso questi popoli infatti era conosciuta la capacità di una sostanza: la magnetite di attrarre limatura di ferro. Inoltre osservarono che una sbarretta di ferro a contatto con frammenti di magnetite si magnetizza, cioè diventa un magnete naturale: alle estremità si producono un polo nord e un polo sud magnetici. Poli simili si respingono, mentre poli diversi si attraggono. Dalla presenza di forze magnetiche intorno a conduttori percorsi da corrente si deduce che le cariche in movimento possono generare questo tipo di forze. Nei magneti permanenti le cariche in movimento si individuano negli elettroni degli atomi costituenti il materiale. Il campo magnetico è ciò che permette la conversione tra energia meccanica ed elettrica. Nei motori, la corrente attraversa avvolgimenti che interagiscono con il campo e generano forza rotante. Nei generatori, invece, il movimento produce corrente elettrica grazie all’induzione magnetica. Nei dischi rigidi, l’informazione è memorizzata modificando l’orientamento magnetico di minuscole particelle. Il campo magnetico è il responsabile della scrittura e lettura di milioni di dati ogni secondo. I Treni a levitazione magnetica (Maglev) usano il campo magnetico per sollevarsi e muoversi senza contatto con le rotaie. Il risultato? Viaggi ultra-rapidi e silenziosi, con efficienza sorprendente. La Terra stessa è una gigantesca calamita. Il campo magnetico terrestre è ciò che permette alle bussole di orientarsi, ai migratori di trovare rotta, e ai satelliti di correggere traiettorie. La risonanza magnetica (MRI) sfrutta campi magnetici intensi per visualizzare l’interno del corpo umano con precisione millimetrica, senza radiazioni dannose.