
(la videolezione) L'interruttore differenziale, comunemente chiamato salvavita, rappresenta una componente critica negli impianti elettrici moderni, sviluppata specificamente per garantire la massima sicurezza contro i rischi di folgorazione e incendio causati da dispersioni di corrente. Il suo meccanismo d'azione si fonda su un principio fisico elegante: un trasformatore differenziale (o toroidale) misura costantemente la differenza tra la corrente entrante nel circuito attraverso il conduttore di fase e quella uscente attraverso il neutro. In condizioni di normale funzionamento, questa differenza è nulla o trascurabile, ma quando si verifica una dispersione verso terra (come nel caso di un guasto d'isolamento o di un contatto accidentale con parti in tensione), il dispositivo rileva lo squilibrio e, se supera la soglia di intervento calibrata (tipicamente 30mA per la protezione delle persone), attiva in pochi millisecondi un meccanismo di sgancio elettromeccanico che interrompe il circuito.
La tecnologia dei differenziali ha visto significativi avanzamenti, con l'introduzione di diverse tipologie specializzate: i modelli di tipo AC proteggono dalle correnti sinusoidali alternate, quelli di tipo A aggiungono la protezione contro le correnti pulsanti (tipiche degli elettrodomestici con raddrizzatori), mentre i più avanzati di tipo B sono progettati per gestire anche componenti continue, risultando essenziali in ambienti con inverter fotovoltaici o veicoli elettrici. Un aspetto cruciale è la corretta coordinazione con gli altri dispositivi di protezione: il differenziale deve essere dimensionato considerando la corrente nominale dell'impianto e la corrente differenziale residua, e va sempre abbinato a un efficiente sistema di messa a terra che permetta la effettiva dispersione della corrente di guasto.
Dal punto di vista normativo, l'installazione di interruttori differenziali è regolamentata da severe disposizioni (come la CEI 64-8 in Italia) che ne prescrivono l'obbligatorietà in tutte le nuove costruzioni e ristrutturazioni. La manutenzione predittiva assume particolare importanza: il test periodico tramite il pulsante "T" integrato (da effettuare almeno mensilmente) verifica il corretto funzionamento del meccanismo di sgancio, mentre ispezioni termografiche possono identificare precocemente punti caldi o deterioramenti. Nelle configurazioni più avanzate, i differenziali si integrano con sistemi domotici per la gestione intelligente degli impianti, permettendo monitoraggio remoto e registrazione degli eventi di scatto.