
(la videolezione) Il BJT, pur essendo stato progressivamente affiancato (e in parte sostituito) dai transistor MOSFET nei circuiti digitali e di potenza, rimane un pilastro dell’elettronica analogica. La sua semplicità, prevedibilità e capacità di amplificare segnali deboli ne fanno un alleato irrinunciabile per ingegneri e tecnici. E' stato realizzato per la prima volta nel laboratori Bell nel 1948, inizialmente usando il germanio come materiale di costruzione. Da quel momento e per i successivi decenni il suo utilizzo ha subito incrementi impressionanti dovuti anche dalla messa a punto di tecniche di miniaturizzazione applicate per la sua produzione. Il BJT (bipolar junction transistor) viene prodotto in forma discreta, come componente singolo, o in forma integrata, cioè all'interno di circuiti integrati utilizzando per la sua costruzione il silicio, noto come materiale semiconduttore. E' formato da tre strati di materiale semiconduttore che costituiscono tre terminali: emettitore, base e collettore. Esistono due tipi principali di BJT: NPN e PNP, in base alla sequenza dei materiali semiconduttori. La base, sottilissima, agisce come controllo del flusso di corrente tra emettitore e collettore: quando una piccola corrente entra nella base, essa “apre la porta” al passaggio di una corrente ben più grande tra emettitore e collettore. È proprio questa capacità di amplificare che rende il BJT così prezioso.
Comportamento elettrico e zone operative
Il BJT lavora in diverse zone operative:
- In zona attiva, agisce da amplificatore.
- In saturazione, il transistor è “completamente acceso” e conduce massima corrente.
- In interdizione, è “spento”, non lasciando passare corrente.
Questa dinamica tra accensione, spegnimento e amplificazione lo rende indispensabile in circuiti logici, audio, radiofrequenza, regolatori di potenza e molto altro.
Applicazioni
Il BJT è ovunque. Nei preamplificatori audio, nei circuiti di ricezione radio, nei convertitori di tensione, nei moduli di alimentazione stabilizzata, nei sistemi di controllo dei motori, e persino nelle logiche digitali. La sua risposta veloce lo rende adatto anche a circuiti di commutazione rapida, come quelli impiegati in telecomunicazioni e controllo industriale.